È la disciplina che studia il parodonto, cioè l’insieme dei tessuti che circondano il dente e ne assicurano la stabilità: la gengiva e l’osso alveolare. Si può dire che, se i denti fossero alberi, la parodontologia si occuperebbe della connessione tra radici e terreno.

L’integrità della connessione tra dente e parodonto può essere compromessa, soprattutto da infezioni, non di rado in modo “silenzioso”.

Come sempre accade in ambito medico, la prima cosa da fare per affrontare il problema è formulare una precisa diagnosi. In questo caso valutare lo stato della connessione di ogni singolo dente con il suo “terreno”, e quindi lo stato complessivo della dentatura del paziente. Questo processo è indispensabile per avviare un percorso terapeutico efficace, costruttivo e dai risultati affidabili e duraturi. Ogni caso richiede un approccio specifico: oltre alle informazioni riferite dal paziente e ottenute dall’esame clinico, può rendersi necessario un esame radiografico.

Una volta ridotto al minimo il livello di infiammazione del parodonto, si individua un piano di trattamento che si avvicini quanto più possibile alle richieste del paziente. Il piano potrà consistere in un semplice programma di prevenzione, oppure nei casi più complessi, coinvolgere più branche dell’ odontoiatria, implantologia e ortodonzia, qualora queste offrano le soluzioni più vantaggiose. In alcuni casi, per ricostituire condizioni funzionali ed estetiche ormai compromesse, possono essere necessarie piccole correzioni chirurgiche. È determinante, soprattutto nelle situazioni più complesse, che il dentista sappia tenere presente contemporaneamente tutte le implicazioni coinvolte, per proporre le scelte più opportune.

Un’accurata igiene domiciliare, unita a un programma individuale di periodiche visite di controllo e sedute di igiene professionale, costituisce parte integrante del piano di trattamento, e spesso fa la differenza in termini di efficacia a lungo termine dei risultati.